Cereali al neon

cronaca di una mutazione

13,00

Autore Sergio Oricci

Collana Rondini

ISBN 9788898837496

pagine 192

Prezzo € 13,00

Per chi ama: American Psycho di Bret Easton Ellis, L’incanto del lotto 49 di Thomas Pynchon

Esaurito

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Descrizione

Sento la tensione salire perché non so, nessuno lo sa, se, come e quando l’universo esploderà. La stanza bianca si è riempita di stelle, pianeti e buchi neri. Siamo osservatori in un planetario fatto di gomma, elio e fato. Mi attraversa la mente Piero Manzoni, che forse era un looner.

Un livello dopo l’altro, un’esperienza dopo l’altra, Silvano Rei si trasforma. La sua evoluzione non è graduale, ma si compie attraverso momenti violenti di introspezione e di esibizione. Vuole cambiare, vuole stare nel tempo, e cambiare la sua percezione delle cose, e con la percezione delle cose cambiare gli universi, come opere d’arte contemporanea, attraenti, incomunicabili. Rei non resta mai uguale: è necessario mutare per appartenere a un mondo, per comprenderlo e conviverci, anche se per poco. Ogni frame è una performance, e ogni performance è la vita. E si susseguono incontri frenetici con bare, corpi, combattimenti, ologrammi, maschere e bianconigli: cosa diventerà, Silvano Rei lo scoprirà ogni volta a sue spese.

Narrato con un linguaggio visionario e personalissimo, questo viaggio in tre movimenti è la storia di un essere troppo umano in un mondo disumano, un artista contemporaneo che, in tutti i modi, cerca una risposta alla domanda universale: che cosa siamo?


Sergio Oricci (Fiesole 1982) ha pubblicato il romanzo Bianco Shocking (uscito nel 2014 per le edizioni 20090 di Tommaso Labranca) più articoli e racconti sulle riviste «Tipografia Helvetica», «Osso magazine», «Exibart», «Altrisogni», «Rapsodia», «Crapula club».

Un suo racconto è presente in Odi. Quindici declinazioni di un sentimento (effequ).

Rassegna stampa

Diletta CrudeliPaper Moon
Tutto si trasforma e si annulla nell’odissea virtuale di Silvano Rei, tutto ingoia sé stesso, un uroboro che crea un cortocircuito all’interno della mente, della percezione e per questo della realtà.
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Giovanni BitettoFlanerì
Il virtuale e il mondo dell’arte sono gli architravi da cui Oricci fa pendere i suo arazzi fluttuanti, intessuti nella trama del nostro tempo – o almeno nella volontà di indagarlo.
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Gabriele MerliniNazione Indiana
Come uno strano videogioco, Cereali al neon è dunque la cronaca di passaggi per livelli crescenti, l’interazione tra uomo e macchina virata alle più attuali tecnologie (social compresi) e suggestioni.
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Federica SabelliAltri Animali
La contrapposizione finto-reale, artificiale-naturale, vero-virtuale è uno dei temi cardine del romanzo di Oricci. Il mondo digitale è rassicurante, pulito, ordinato, ma esplicita che niente è permanente, che tutto sarà sostituito
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Caterina OrsenigoIl mondo o niente
Più che di capitoli, dovremmo parlare di tre momenti biologici e sentimentali che mutano gradualmente per andare a creare un romanzo di formazione esistenzialista, caratterizzato da fasi quasi poetiche intermezzate da lunghi dialoghi, che ben si accordano alla descrizione della vita contemporanea di fronte al mondo della tecnologia, della chat e dei social media in generale.
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Lorenzo MasettiL’eco del nulla
Come un eroe romantico, attraverso una serie di performance virtuali, SilvanoRei cerca la salvezza e al tempo stesso la distruzione, si sparpaglia come un’aspirina nell’acqua.
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Daniele FerrieroRumore
Per questo l’autore rilancia un resoconto linguistico che segue le
tracce dettate dalla sua stessa materia: un flusso di visioni e impressioni che
informano la lingua e la scrittura dell’autore, trasformando periodi e sintassi
nel corrispettivo degli Autechre.
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Luca RomanoHuffington Post
la capacità di creare uno stile visionario ed estremamente onirico nel quale il susseguirsi della trasformazioni del protagonista, Silvano Rei, vengono mostrate al lettore tramite due snodi: il virtuale e l’artistico.
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Clelia AttanasioIl rifugio dell’Ircocervo
Il fluttuare continuo e incessante, l’assenza di una retta stabile verso cui indirizzare la miriade di luci e sensazioni che scaturiscono dalla vita in questo futuro post-umano, è la causa scatenante di una depressione latente che non esplode mai e non si concretizza se non attraverso pensieri sconnessi (anche questi).
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Angelo Di Libertola Repubblica, Palermo
Oricci si muove con la sapienza del cercatore d’oro fino, stritolando ogni certezza e decretando la fine dell’atto consolatorio dell’esserci.
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Sylvie ContozCrapula
Siamo di fronte a un testo di cesura tra l’esistenza umana e quella post-umana, che sembrano ricongiungersi solo nella stanza del tragico.
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Odi LetterariOdi letterari
Oricci si comporta da scrittore. Pianifica ma poi si lascia trasportare dal suo personaggio e dalla storia. Adatta e si adatta, al mostruoso, al digitale, al monologo.
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Matteo MocaBlow Up magazine
Il progredire dell’uomo verso l’astrazione digitale
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Giancarlo MarinoUna banda di cefali
Intervista a Sergio Oricci
“Come dicevo all’inizio dell’intervista, non penso quasi mai alla tecnologia. Questo è il mio tempo, è un tempo interessante e mi piace viverci. Silvano Rei cerca di ridefinire il presente e con esso sé stesso”.
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