Descrizione
Un’immagine sfocata s’impose ai suoi pensieri: lo sfondo bianco, un vestito a fiori, petali rossi sparsi ovunque, dei flash, lei seduta a terra e lui che le volteggiava attorno strizzando l’occhio dietro la macchina fotografica. Finché il boato cessò.
Ogni terremoto è un fatto culturale, ancora prima che geologico: sotto la polvere e i detriti si aggrega una narrazione condivisa, fatta di dicerie e avvenimenti reali fusi insieme, a formare ricordi e nuove credenze. Le narrazioni dei recenti terremoti tendono a scindere i due aspetti: o sono asettiche raccolte di dati, o sono storie strappalacrime. Con grande senso dell’equilibrio e un profondo istinto giornalistico, lucido, empatico e privo di pietismi, Alessandro Chiappanuvoli, autore di «Internazionale» proprio in tema di sismi, porta allo scoperto lo stato fisico e mentale di chi ha vissuto e ancora vive nella terra di un terremoto emblematico, quello dell’Aquila del 2009.
Ogni aspetto è esaminato da un duplice punto di vista, quello del racconto e quello dell’inchiesta, per restituire un’immagine potente, complessa e completa, della vita in un luogo in ricostruzione.
Alessandro Chiappanuvoli (L’Aquila, 1981) dal 2016 si occupa di terremoti per «Internazionale». Ha pubblicato Lacrime di poveri Christi – Terzigno: cronache dal fondo del Vesuvio (Arkhè, 2011), un reportage narrativo sullo scandalo rifiuti in Campania, e la silloge di poesia golgota (Zona, 2013). Suoi scritti e articoli sono apparsi su Stella d’Italia. A piedi per ricucire il Paese (Mondadori, 2013), «Il Manifesto», «Il Messaggero», «Effe – Periodico di altre narratività»; e sui blog «Nazione Indiana», «Il Primo Amore», «Doppiozero» e altri.