Descrizione
Finalista al premio Vallombrosa 2019
L’olmo della Macchia è quanto resta di tutto il suo passato. Un tempo albero dei sogni, poi della giustizia, poi dei matrimoni, adesso non è più neanche un albero. La gente scuote il capo: questa volta, dicono, non si ripiglia più. Ma l’olmo, ora gracile, schiacciato dai lecci, affogato dai frassini, messo sotto persino dai pioppi, lui giudice, lui dio, non ascolta. In silenzio, magari sorride. E quando lo fa, ritorna, per un istante, il più bello di tutti.
L’uomo è un albero? Per meglio dire: cosa abbiamo in comune noi e gli alberi, quali caratteristiche ci legano? Perché ogni pianta, non si discute, ha un suo carattere, proprio come ogni persona. Ci sono frassini chiusi e pioppi allegri, ontani pratici e tigli gentili, e ancora farnie, lecci, salici malinconici, robinie, olmi, senza dimenticarsi di tutta la macchia. Per ciascun carattere ci sono storie e radici, gesti e rami, pensieri e fronde, ed è un’avventura non da poco notare quanti aspetti abbiamo in comune con il mondo vegetale, e scoprire che conoscerlo può aiutarci a capire di più noi stessi e chi ci circonda.
È intorno a quest’idea che si svolge il presente saggio, ideato da due biologi e raccolto qui in duplice forma, narrata e fotografica. Per ogni albero ci sono un capitolo e una fotografia, e ogni foto è conservata a parte, in una tasca in fondo al volume, per essere utilizzata come segnalibro o in chissà quale altra curiosa maniera.
Un testo valido per tutti, leggibile e osservabile da innumerevoli punti di vista: dall’approfondimento botanico alla curiosità antropologica, dalla narrazione originale e divertente, adatta anche ai più giovani, alla suggestione delle immagini, anch’essa non resa in modo descrittivo bensì artistico, per mantenere vivo il costante rimando, metaforico o forse reale, tra essere umano e vegetazione, entrambi parte di una stessa Natura.
Gli autori di questo libro sono entrambi biologi, entrambi guide ambientali, con percorsi diversi.
Elisa Bresciani, dapprima ricercatrice e ora fotografa, ha visto l’esposizione dei propri lavori in numerose mostre, con pubblicazioni anche su «Art Tribune».
Filippo Ferrantini con la cooperativa ERSE si occupa di analisi ambientale, pianificazione sostenibile e valorizzazione del territorio, e cerca di salvare qualche pezzo di mondo. Se si escludono qualche decina di articoli scientifici e qualche centinaio di relazioni tecniche, questa è la sua prima pubblicazione.