Descrizione
“Dietro le immaginette buffe, Alessandro Lolli riesce a mostrarci un grido di disperazione. Il mondo è cambiato troppo in fretta, le lingue si sono rimescolate come a Babele. Ma in fondo che importa? Questi non sono altro, come si dice, che First World Problems. E un meme ci seppellirà”.
dalla prefazione di Raffaele Alberto Ventura
I meme da anni si vanno imponendo come forma di comunicazione umoristica di un’intera generazione. Cosa ci dice questo fenomeno del mondo che viviamo?
A partire da una scienza, la memetica, nata 40 anni fa con Richard Dawkins e poi andatasi dissolvendo, il meme si presenta a oggi come dispositivo linguistico, anzi come linguaggio vero e proprio, con codici e obiettivi determinati.
Un saggio, quindi, fatto per raccontare cos’è a oggi il meme, indagando proprio l’evoluzione di questo linguaggio, nelle sue funzioni, nei suoi fondamenti culturali, intrecciando storia, semiotica e politica, passando per community di memers, Alt-right e Donald Trump, gruppi di nerd e sottoculture. Il meme diventa così anche un paradigma attraverso cui leggere il contemporaneo, una forma di comunicazione visiva da interpretare non senza un chiaro sospetto: che il fenomeno non sia, a una più attenta osservazione, al riparo dalla propaganda politica.
Alessandro Lolli è nato a Roma nel 1989. È laureato in filosofia con una tesi in filosofia del linguaggio su Furio Jesi e la cultura di destra.
Collabora da tempo con numerose riviste culturali, è stato redattore online di «Nuovi Argomenti» e «Dude Magazine».
Suoi scritti su cultura, letteratura, cinema, musica, internet e sottoculture digitali sono apparsi su «Alfabeta2», «Prismo», «Pixarthinking», «Dinamo Press», «VICE», «Rockit» e altri.