Nell’epoca che viviamo le nuove consapevolezze cresciute con il femminismo ci danno modo di riconoscere in modo sempre più chiaro la natura patriarcale della nostra società, eppure ancora la figura paterna, nella letteratura, non è stata esplorata in tutte le sue sfaccettature.
Ecco perché Elettra, figura celebre di un mito ben saldo nel nostro immaginario, ci conduce alla ricerca di nuove forme, nel tentativo di rappresentare autenticamente non solo la figura paterna, ma l’identità femminile in chiave antipatriarcale: una donna che è in grado di guardarsi, e guardare al proprio rapporto con il padre in modo critico, non necessariamente d’odio, ma senz’altro libero dalle costrizioni che sempre l’hanno voluta dipendente e succube. Non saranno tragedie imponenti come quelle che vive l’Elettra originale, gli episodi di questa serie, ma saranno momenti, istanti di comprensione, piccoli sprazzi di consapevolezza. Come la giovane donna che si scrolla i padri (veri, putativi, istituzionali) nell’illustrazione di Carla Indipendente, così le nostre autrici, dalla voce sempre originale e inconfondibile, diventeranno di episodio in episodio molteplici ELETTRA, con un obiettivo preciso: liberarsi, e liberarci, dall’imposizione dei ruoli di genere.
Elettra è una serie, e non una collana: avrà durata limitata; uscirà trimestralmente, e sarà di piccolo formato e di bassissimo costo. Il primo testo, il 22 marzo 2023, sarà L’olivastro di Marta Zura-Puntaroni: una storia di ritorno alla terra.
Il padre le diceva sempre che lei era come l’olivastro, selvatica e rustica, con frutti piccoli e foglie stondate – però guarda, aggiungeva, indicando l’oliveto – che quelli lì sono tutti olivastri eh! Poi ci innestiamo i rami dei cultivar domestici, che fanno le olive grosse e piene d’olio – gli tagliamo tutti i rami e gli infiliamo le marze di quello che vogliamo noi nella corteccia, e così li obblighiamo a fare quello che diciamo noi.
MZP – L’olivastro