
Una rivista è ideologia, nel senso primigenio del termine: un discorso di idee e sulle idee, la possibilità di intrecciare punti di vista radicalmente distinti e farli consonare assieme. Ed è per questo che abbiamo deciso di produrre Calibano, rivista di approfondimento e dibattito del Teatro dell’Opera di Roma: una nuova occasione, per effequ, di essere trasversale, a suo modo storta, come le è sempre piaciuto essere, e soprattutto per imparare, che è il vero tesoro del mestiere editoriale.
Ogni sei mesi circa Calibano porterà nelle librerie italiane un volume monografico dedicato a un titolo d’opera e a un tema a esso collegato: un modo per attualizzare la fruizione di una forma artistica e mostrarne la profonda vivacità e contemporaneità. Ogni numero avrà una copertina d’artista e un set di illustrazioni interne create da artisti che lavorano con le intelligenze artificiali text-to-image. Al software di intelligenza artificiale vengono affidate parole chiave o brani tratti dagli articoli, oltre a indicazioni stilistiche, affinché dal testo si generino automaticamente le immagini. Questo processo viene ripetuto più volte per ciascuna immagine, fino al raggiungimento del risultato desiderato.
“Calibano vuole osare” dice il sovrintendente dell’Opera di Roma Francesco Giambrone “guardare con coraggio e in maniera laica, critica, aperta e libera ai problemi dell’oggi, piuttosto che sfuggirli o lasciarli cadere nel neutro silenzio di scelte di comodo. Vogliamo che il pubblico si interroghi con noi. Perché il teatro è il luogo dove affiorano e si pongono domande, dove si ragiona insieme su risposte possibili e impossibili. Così anche la nostra rivista: pagine per riflettere insieme, guardarsi attorno, creare una comunità di pensiero a partire da ciò che accade sulla scena. Calibano è insomma un altro spazio di democrazia che emana da un luogo, il teatro, che per definizione, per origine e tradizione è arena di scambio e partecipazione democratici”.
“In un’epoca in cui possiamo interagire in ogni momento con persone che hanno storie e provenienze diversissime dalle nostre, è necessario interrogarsi sul nostro modo di relazionarci con gli altri. È un dovere per ognuno di noi mettere in discussione parole, gesti, atteggiamenti, attitudini che possano risultare offensivi o lesivi per la dignità altrui. Magari di quella del nostro vicino di posto a teatro. Perché una battaglia per l’uguaglianza non è mai per qualcuno in particolare, ma per l’umanità intera”.
Calibano è realizzato dall’Opera di Roma e da effequ; si avvale inoltre della collaborazione con il master di giornalismo dell’Università LUISS di Roma. La redazione, diretta da Paolo Cairoli, è composta da Christian Raimo, Cosimo Manicone, Giuliano Danieli e dagli studenti della LUISS Alissa Balocco, Caterina di Terlizzi Benassati e Mattia Giusto Zanon.